Il panorama della mediazione giuridica in Italia è testimone di una crescita significativa, come evidenziato dal recente “Report Mediazione 2025” della Camera Arbitrale di Milano (CAM). Questo documento, che analizza i dati relativi all’anno 2024, mostra un panorama in forte miglioramento per quanto riguarda la mediazione civile e commerciale, supportata da un insieme di riforme che hanno trasformato il modo in cui le controversie vengono gestite nel nostro Paese. Non solo, ma il report rivela anche una netta evoluzione nei tempi di risoluzione delle dispute, un incremento degli accordi raggiunti e una minore incidenza degli esiti negativi.
Uno degli aspetti più rilevanti del rapporto è il notevole aumento delle richieste di mediazione. Secondo i dati, nel 2024 il numero delle nuove domande è aumentato del 3%, un segno chiaro del crescente ricorso a questo strumento alternativo di risoluzione delle controversie (ADR). Ancora più impressionante è l’aumento del 15% nei procedimenti conclusi con successo, e un sorprendente +36% nella percentuale di accordi raggiunti. Questi numeri rappresentano una vera e propria svolta per la mediazione, che si conferma non solo come una scelta efficace, ma anche come un processo sempre più diffuso tra le parti in conflitto.
Il Direttore Generale della CAM, Stefano Azzali, ha attribuito questi risultati agli effetti positivi della Riforma Cartabia, entrata in vigore nel 2023. Secondo Azzali, la riforma ha portato a modifiche strutturali significative che hanno ridisegnato l’intero panorama operativo della mediazione. Un cambiamento cruciale introdotto dalla riforma riguarda la trasformazione del primo incontro di mediazione: non più un incontro di filtro gratuito, ma un incontro effettivo e mirato alla risoluzione del conflitto. Questa modifica ha contribuito a ridurre il numero degli esiti negativi, che sono passati dal 43,5% del 2023 al 39,6% del 2024.
Un altro fattore determinante nella crescita della mediazione è l’utilizzo delle tecnologie digitali. L’adozione di piattaforme online per la gestione delle mediazioni ha reso questo processo significativamente più rapido e accessibile. Nel 2024, il 91% degli incontri di mediazione si è svolto online, e questo ha contribuito a ridurre i tempi di risoluzione delle controversie del 15%. Le tecnologie non solo hanno semplificato l’organizzazione logistica degli incontri, ma hanno anche abbattuto le barriere geografiche, permettendo una partecipazione più ampia e diversificata.
Il report segnala anche una crescente diversificazione degli ambiti di mediazione, che ha visto un incremento significativo delle richieste in settori fino a poco tempo fa meno coinvolti. Il settore dei contratti d’opera, ad esempio, ha visto un aumento straordinario del 280% di controversie trattate tramite ADR, grazie all’introduzione dell’obbligatorietà prevista dalla riforma. Anche altre aree, come gli appalti (+61%), le successioni (+34%) e i procedimenti internazionali (+130%) hanno visto crescere il ricorso alla mediazione, segno che le potenzialità di questo strumento vengono ormai riconosciute in vari ambiti giuridici.
Un altro dato interessante riguarda il ricorso alla mediazione attraverso clausole contrattuali. Le mediazioni attivate grazie a queste clausole sono aumentate del 42% rispetto al 2023, segnando una crescente sensibilizzazione delle parti sul valore di un accordo extragiudiziale. A questo si aggiunge un altro dato importante: il valore medio delle controversie trattate tramite mediazione, che è salito dai 238 mila euro del 2023 ai 259 mila euro del 2024. Questo incremento riflette una maggiore fiducia nel processo di mediazione anche per controversie di maggiore entità economica.
Tuttavia, nonostante questi successi, il tasso di mancata partecipazione resta un tema da affrontare. Nel 2024, il 33,5% delle parti invitate ha scelto di non partecipare agli incontri di mediazione, un dato che evidenzia la necessità di ulteriori misure per stimolare l’effettiva adesione a questo processo.
Infine, un aspetto particolarmente rilevante che emerge dal Report Mediazione 2025 è la questione della parità di genere. Nel 2024, la CAM ha registrato che delle 997 mediazioni assegnate, ben 680 sono state affidate a mediatrici donne, pari al 68,2% del totale. Questo dato sottolinea come il settore della mediazione stia facendo importanti passi verso l’uguaglianza di genere, con una forte presenza femminile nelle posizioni di leadership.
In conclusione, il “Report Mediazione 2025” della Camera Arbitrale di Milano offre un quadro positivo e incoraggiante sull’evoluzione della mediazione giuridica in Italia. I dati suggeriscono che la riforma Cartabia ha avuto un impatto decisivo nel rafforzare la mediazione civile e commerciale, rendendola un strumento sempre più popolare ed efficace. Se questa tendenza continuerà, la mediazione potrebbe diventare una delle principali alternative ai tradizionali procedimenti giudiziari, contribuendo così a un sistema giuridico più rapido, accessibile e meno oneroso.