Fisco: conciliazione per tutti i ricorsi in Cassazione

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Fisco: conciliazione per tutti i ricorsi in Cassazione
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Fisco: conciliazione per tutti i ricorsi in Cassazione

Il nuovo Decreto Legislativo n. 81/2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 134 del 12 giugno, introduce rilevanti modifiche alla giustizia tributaria, con un focus particolare sulla conciliazione giudiziale e sul processo telematico tributario. Questo provvedimento rappresenta un passo avanti verso una gestione più snella e moderna del contenzioso fiscale, rendendo più accessibili e rapide le procedure di risoluzione delle controversie.

Una delle novità più significative riguarda la conciliazione giudiziale, che ora può essere applicata a tutti i ricorsi pendenti in Cassazione, senza limiti temporali specifici legati alla data di notifica del ricorso. Con il Decreto Legislativo n. 220/2023, la conciliazione era già stata estesa alle cause in Cassazione, ma vi erano alcuni vincoli legati al momento in cui il ricorso arrivava al terzo grado di giudizio. Ora, grazie al Dlgs 81/2025, questi vincoli sono stati eliminati, consentendo così di avviare la conciliazione anche per ricorsi già pendenti alla data del 4 gennaio 2024.

La procedura di conciliazione permette alle parti di raggiungere un accordo, anche durante il corso del giudizio, senza necessità di attendere il verdetto finale. Questa soluzione, che favorisce la risoluzione amichevole delle controversie, prevede che le parti presentino un’istanza congiunta, sottoscritta personalmente o dai difensori, per definire completamente o parzialmente il contenzioso. La Corte, una volta ricevuto l’accordo, emette una sentenza che sancisce la cessazione del conflitto. Un aspetto fondamentale è che l’accordo di conciliazione deve essere dettagliato, indicando le somme dovute e i termini e modalità di pagamento, per evitare future incomprensioni.

Le modifiche al processo telematico tributario sono altrettanto rilevanti. Il Dlgs 81/2025 introduce nuove disposizioni per la validità delle copie informatiche degli atti, confermando che, per essere considerate valide, le copie degli atti e dei documenti devono essere depositate nel fascicolo telematico e devono essere munite di un’attestazione di conformità al documento originale detenuto dal difensore. Ciò significa che, in pratica, ogni documento che viene presentato al giudice deve essere accompagnato da una certificazione che attesti che la copia informatica corrisponde al documento cartaceo originale. Questo passo è fondamentale per garantire l’integrità delle informazioni e per evitare errori o falsificazioni nei processi.

Un’altra modifica significativa riguarda la deliberazione della sentenza. Dopo la camera di consiglio, il presidente della Corte è ora responsabile della lettura immediata del dispositivo della sentenza, anziché il collegio giudicante. Tuttavia, questa lettura può essere seguita da un deposito in segreteria, con la contestuale comunicazione ai difensori delle parti costituite, che avverrà entro sette giorni. Questo cambiamento semplifica e velocizza la comunicazione delle sentenze, riducendo i tempi di attesa per le parti coinvolte.

Infine, il provvedimento apporta un’importante modifica nel giudizio di ottemperanza, che consente alle parti di chiedere l’esecuzione di una sentenza passata in giudicato. Fino a oggi, la messa in mora dell’ente impositore avveniva esclusivamente tramite ufficiale giudiziario. Con il nuovo Decreto, è ora possibile inviare la messa in mora anche tramite posta elettronica certificata (PEC), un cambiamento che semplifica ulteriormente il processo e rende più efficiente la comunicazione tra le parti coinvolte.

In conclusione, le modifiche introdotte dal Dlgs 81/2025 mirano a semplificare e rendere più efficiente il sistema della giustizia tributaria, favorendo la risoluzione alternativa delle controversie e migliorando la gestione del processo telematico. L’estensione della conciliazione a tutti i ricorsi pendenti in Cassazione e le modifiche procedurali al processo telematico rappresentano un significativo passo verso una giustizia più accessibile e rapida, con benefici tangibili per tutti gli operatori del settore e per i contribuenti.

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