Lo scorso 18 febbraio 2025, è stato nominato nuovo presidente dell’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione il dott. Roberto Reali, presidente uscente del Tribunale Ordinario di Roma, incarico che deteneva dal maggio 2021. Reali subentra così al dott. Lorenzo Pontecorvo, presidente dell’Osservatorio nell’ultimo triennio. Lo abbiamo intervistato sul suo nuovo ruolo, aspettative e prospettive future.
Presidente Reali, quali sono le sue aspettative e quali gli obiettivi che lo stesso Osservatorio si pone per i prossimi mesi con la sua nuova presidenza da poco iniziata?
«L’inizio della mia Presidenza dell’Osservatorio sui conflitti e sulla conciliazione, deliberata il 18 febbraio u.s., coincide con un periodo in cui, anche per effetto delle ulteriori modifiche in materia di mediazione civile e commerciale e di negoziazione assistita, apportate dal D.Lgs. 27 dicembre 2024 n.216 alla cosiddetta riforma Cartabia del processo civile (il D.Lgs. 10 ottobre 2022 n.149), l’attenzione e le aspettative del mondo giuridico, ma non solo, si sono nuovamente rivolte alle modalità alternative di risoluzione delle controversie. Premesso che l’Osservatorio ha precipuamente una funzione di studio e di approfondimento delle tematiche poste da tali modalità, nonché di consulenza a favore degli enti componenti, credo che l’attività si debba dispiegare anche lungo alcune direttrici operative. In primo luogo, un maggior coinvolgimento di tutti gli enti aderenti, attraverso i loro delegati nel Consiglio Direttivo. In secondo luogo, la nomina da parte di tutti gli enti coinvolti di un proprio rappresentante nel Comitato scientifico. È infatti evidente che quanti più numerosi siano i componenti di tale Comitato, nonché particolarmente qualificati, tanto meglio il Comitato stesso potrà svolgere la funzione consultiva e propositiva demandatagli dall’art. 8 del Regolamento. Nella seduta del Consiglio Direttivo del 18 febbraio 2025 il notaio Massimo Saraceno, coordinatore del Comitato, ha fatto il punto sulla stesura del rapporto 2023-2024 di prossima pubblicazione. Credo, comunque, ed è mia intenzione di informare al riguardo il Comitato scientifico, che l’attività di detto Comitato debba dedicarsi particolarmente allo studio della problematica dei conflitti, oltre che all’approfondimento di quella sulla conciliazione. Quanto a quest’ultima, è certo opportuno che l’attività di studio, come per altro emerso nell’Officina della conciliazione del 7 aprile u.s., enuclei le problematiche interpretative che la normativa di settore pone, fornendo soluzioni adeguate. Sarebbe infatti paradossale che uno strumento alternativo alla soluzione delle controversie determini, a sua volta, ulteriore conflittualità in ordine all’interpretazione della normativa, in occasione dell’applicazione della stessa. Quanto poi ai conflitti, si deve, da un lato, prendere atto che, grazie ad uno sforzo eccezionale di tutte le componenti dell’attività giurisdizionale, magistrati, funzionari dell’Amministrazione, nonché ovviamente anche avvocati, gli obiettivi posti dal P.N.R.R. sono stati sostanzialmente raggiunti. Allo stesso tempo dovrà essere ulteriormente affinata l’attività di analisi dei dati statistici, onde verificare in quale misura gli strumenti alternativi alla risoluzione delle controversie abbiano inciso sul carico gravante sugli organi giurisdizionali. Ma si deve essere consci che, se non si interverrà sulle cause generatrici della conflittualità, nonostante il ricorso a strumenti alternativi alla risoluzione delle controversie, l’arretrato e l’allungamento dei tempi dei giudizi si creeranno di nuovo. Ritengo pertanto necessario che l’attività del Comitato scientifico presti particolare attenzione ad individuare le cause generatrici di una così ampia conflittualità, proponendo anche eventuali soluzioni».
Il primo evento della sua Presidenza è stata l’Officina della Conciliazione del prossimo 7 aprile. Un evento già programmato da tempo e che conferma la collaborazione, già attiva da qualche anno, tra Osservatorio e Formazione Decentrata della Scuola Superiore della Magistratura. Sì è parlato delle novità introdotte dal D.Lgs. 216/2024 in materia di Mediazione. Secondo lei quali saranno gli aspetti più importanti che sono emersi?
«L’Officina della conciliazione si è già tenuta il 7 aprile u.s., con una di partecipazione veramente notevole. Credo che al successo abbia certamente contribuito l’elevata qualità dei relatori, la dottoressa Maria Cristina Contini, magistrato dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia, il notaio Valdimiro Capasso ed il dottor Marco Ceino. D’altro canto, la circostanza che la Scuola Superiore della Magistratura si avvalga ormai da tempo della collaborazione dell’Osservatorio per organizzare gli incontri di studio in materia di mediazione è indice evidente dell’apprezzamento, da parte della Scuola, dell’attività di approfondimento scientifico, che rientra tra gli scopi dell’Osservatorio, di cui è anche testimonianza il rapporto che viene pubblicato ogni anno. Tutte le relazioni sono state particolarmente interessanti. La dottoressa Contini ha illustrato, secondo una prospettiva generale, le novità contenute nel D.Lgs. 27 dicembre 2024 n.216, mentre il notaio Vladimiro Capasso ed il dottor Marco Ceino hanno affrontato argomenti più specifici, il primo la problematica della rappresentanza volontaria ed il secondo la mediazione telematica. Al riguardo rilevo che l’Officina si è svolta da remoto, ma personalmente auspico che, fermo restando la possibilità di potersi comunque collegare a distanza, i prossimi incontri possano aver luogo con in presenza, modalità che certamente favorisce l’interazione tra i partecipanti. Tali incontri si dovrebbero orientativamente svolgere in luglio ed in ottobre ed il Comitato scientifico è già al lavoro per poterne definire, di concerto con la Scuola Superiore della Magistratura, i contenuti ed individuare i relatori. Comunque, in linea generale e fatta salva ogni eventuale ulteriore specificazione, il primo incontro dovrebbe avere quale oggetto il contenuto ed i limiti dell’accordo di mediazione ed il secondo la consulenza tecnica in mediazione ed il risarcimento del danno».
In generale, al di là dei vari e singoli eventi, cosa pensa la realtà dell’Osservatorio possa dare al mondo della Mediazione, che sappiamo essere un settore in costante evoluzione anche e proprio alla luce delle varie novità introdotte negli ultimi mesi e anni, tanto con l’ultimo Decreto Legislativo quanto con la cosiddetta Riforma Cartabia.
«Fermo quanto precedentemente affermato, evidenzio che tra gli scopi dell’Osservatorio vi è l’attività di servizio in favore degli enti interessati, enti ai quali può offrire consulenza su tutte le problematiche della mediazione. Inoltre, quale attività di studio, è mia intenzione porre all’attenzione del Comitato scientifico la possibilità di redigere una bozza di un testo unico in materia di soluzioni complementari alla risoluzione delle controversie, da porre all’attenzione del legislatore, nonché di sollecitare gli enti aderenti a formulare ipotesi di progetti di ricerca. Ritengo infine di dover formulare alcuni ringraziamenti. In primo luogo, a tutti coloro che rivestono cariche nell’Osservatorio e che sottraggono tempo prezioso alle loro attività per assolvere agli oneri conseguenti all’assunzione di tali cariche. In secondo luogo, a quelli, tra gli enti aderenti, che volontariamente erogano contributi in favore dell’Osservatorio, contributi quanto mai necessari per assicurarne la continuazione dell’attività».